Vorresti insegnare Inglese ai bambini ma hai dei dubbi?
Se sei un genitore forse hai buona o ottima padronanza dell’Inglese e vuoi trasmetterla ai tuoi bambini. Oppure hai perso l’opportunità di imparare bene l’Inglese e non vuoi che lo stesso accada ai tuoi figli.
Sei invece sei un insegnante le tue domande, e i tuoi dubbi, possono essere diversi.
Non importa.
Tutti, se veramente motivati, possono accompagnare i bambini nell’apprendimento dell’Inglese, e per di più gratis. Vediamo come.
Premessa 1: Evita gli approcci comunemente usati da genitori madrelingua
Le tecniche più comunemente usate nelle famiglie bilingui (genitori di diverse nazionalità o espatriati) sono in teoria un’opzione anche per i non madrelingua, ma nella maggior parte dei casi non sono la scelta più felice.
Parliamo di queste tecniche nello specifico:
Una Persona Una Lingua (One Person One Language, OPOL):
In questo contesto significa che una persona parla sempre e solo Inglese col bambino. E’ uno dei metodi più utilizzati nelle famiglie in cui i genitori hanno diverse nazionalità, ma non è particolarmente adatta per l’insegnamento della lingua straniera.
Privarsi della propria lingua per comunicare in Inglese con i bambini è una scelta estrema*, e a priori non è da escludere che non possa avere ripercussioni negative sulla relazione genitore-bambino.
Ovviamente le cose cambiano se la persona in questione non è un genitore ma una tata o baby sitter madrelingua, queste persone possono insegnare Inglese ai bambini all’interno del loro ruolo senza problemi.
Lingua Minoritaria a Casa (Minority Language At Home, MLAH):
Con questo metodo tutta la famiglia parla a casa la lingua minoritaria, per esempio l’Inglese. Per la famiglia interamente Italiana questa scelta è veramente estrema e non giustificata, non ha senso privare un’intera famiglia della propria lingua, e soprattutto, non è affatto necessario.
Premessa 2: Inventa un modello adatto alla tua famiglia per insegnare Inglese ai bambini
Qui entriamo nella sfera del realistico. Tante famiglie utilizzano metodi diversi che ben si adattano alle proprie esigenze. Richiede un po’ di ragionamento, ma può dare notevoli risultati.
I 3 segreti per riuscire sono:
- adottare un approccio adatto al proprio livello di padronanza dell’Inglese
- scegliere un modello e poi avere la costanza di attenervisi con precisione
- non avere fretta
Vediamo insieme cosa significano questi 3 consigli, più un quarto come bonus.
1. Adotta un approccio adatto al tuo livello di padronanza dell’Inglese
Il genitore che parla benissimo l’Inglese ha moltissime opportunità a disposizione, il genitore che ha un Inglese scolastico molte meno, ma questo non significa che debba rinunciare, semplicemente deve darsi obiettivi realistici.
Il genitore fluent:
- può far scorta di libri per bambini in Inglese, di CD di canzoni per bambini e di DVD di cartoni animati o film in Inglese
- può adottare la regola che quando si legge, gioca, canta in Inglese si parla solo Inglese
- può decidere che il tempo che si passa in macchina (per esempio per andare e tornare da scuola) è un tempo dedicato all’Inglese, si cantano canzoncine in Inglese e si parla Inglese
- può comprare giochi da tavola Inglesi e giocare in Inglese
- può scaricare app che funzionano solo in Inglese
- può guardare video su Youtube in Inglese (insieme ai bambini! non lasciare i bambini da soli con Youtube)
- può organizzare vacanze all’estero (in paesi angolofoni) e fare una full immersion familiare nell’Inglese
insomma l’idea è chiara.
Il genitore con un Inglese scolastico:
Può fare tutte le stesse cose, con l’onestà di sapere dove fermarsi e l’umiltà di imparare strada facendo, insieme al bambino.
- invece di buttarsi a leggere (male) libri in Inglese può scegliere libri in Inglese con audiolibro e ascoltarli insieme (o da solo) più volte prima di cominciare a leggerli in autonomia
- stesso discorso per le canzoni, si ascoltano e riascoltano, si scaricano i testi (se non sono inclusi nel CD) e pian piano si inizia a cantarle
- può usare i sottotitoli quando guarda i DVD (uno dei motivi per cui i DVD sono da preferire alla televisione)
- può fare largo uso del vocabolario e farlo di fronte al bambino
- può ammettere di non sapere, ma scoprire insieme come imparare
Funziona?
Come no!
I bambini riconoscono la passione e l’impegno dei genitori nel decifrare questo codice. Apprezzano la scoperta condivisa, i traguardi conquistati, insieme, poco a poco. Probabilmente i bambini avranno anche voglia di aiutare i genitori, senza sapere che così facendo imparano anche loro.
Come vedi molti di questi strumenti sono accessibili gratis o quasi. I video sono gratis, app, CD e libri non proprio, ma sono abbordabili.
2. Scegli un modello e seguilo con costanza e precisione
Non buttarti a provare e vedere come va senza aver ragionato su quale sia la strada più giusta per te e la tua famiglia. Tornare indietro può essere difficile, suscitare frustrazione nell’adulto e di conseguenza rifiuto nel bambino. Pensaci bene, parti con poche cose semplici (è più facile aggiungere che togliere) ma poi attieniti a quelle poche cose con regolarità.
Fai dell’Inglese la goccia quotidiana, che come sappiamo scava la roccia.
Magari l’unica cosa che ti senti di fare è ascoltare canzoni Inglesi in macchina, ottimo, fallo tutti i giorni.
Guardate DVD in Inglese? Benissimo, ma ancora meglio se guardate SOLO DVD in Inglese (banditi ciò quelli in Italiano, che tanto al 90% sono traduzioni dall’Inglese).
La costanza è faticosa, ma premia.
3. Non avere fretta nell’insegnare l’Inglese ai bambini
I risultati arriveranno, con calma, quando il bambino sarà pronto. Non testare il bambino, non interrogarlo, non chiedergli di dire alla nonna le parole che sa in Inglese.
Dai tempo al tempo, e fiducia al bambino. I risultati arriveranno di sicuro, quando meno te lo aspetti forse, e quasi sicuramente in misura superiore alle tue aspettative.
L’apprendimento, o acquisizione, di una seconda lingua è un processo lungo, molto lungo.
Take it easy and enjoy the journey!
Ah, aggiungo un consiglio bonus:
Conclusione: Rimani sempre al livello dei bambini
Il rischio è di trasformarti nell’ insegnante dei tuoi bambini. Un rischio da evitare a tutti i costi.
L’Inglese deve rimanere qualcosa che si fa seduti sul pavimento, sprofondati sul divano, tra una coccola e una risata. Insegnare Inglese ai bambini non vuol dire diventare l’insegnante di Inglese dei bambini. Non se sei la loro mamma o il loro papà.
Non ultimo, aiuta se l’Inglese viene vissuto come un’esperienza TRA bambini, non solo tra bambini e genitori.
Questo è il ruolo dei Playgroup Learn with Mummy, non solo aiutano i genitori a rimanere motivati, fanno anche vivere ai bambini l’Inglese come una cosa PER e TRA bambini, un momento di gioco e di divertimento.
Che tu frequenti i Playgroup o meno, la tua sfida sarà cercare molti modi per esporre te stesso/a e i bambini all’Inglese, il nostro nuovo libro ti potrà essere di aiuto:
*Sono Letizia, autrice di questo post e fondatrice di Learn with Mummy e Bilingue per Gioco. Personalmente ho preso la scelta drastica di parlare solo Inglese a mio figlio.
Questa è una scelta personale, che ho preso alla luce della nostra storia, assumendomi tutti i rischi del caso e documentandomi molto per limitare questi rischi. Non incoraggio nessuno a prendere una scelta simile alla leggera, anzi scoraggio attivamente dal farlo. Non si cambia lingua come si cambia un paio di calzini. La lingua è parte di noi e delle nostre relazioni.
Samantha dice
Ciao, Letizia.
Mi sono imbattuta per caso sul tuo sito e l’ho trovato pieno di spunti interessantissimi!
Sono italiana e a brevissimo avrò una bimba, che vorrei far immergere nella lingua inglese il più possibile. Sono insegnante di inglese da molti anni e ho un ottima padronanza della lingua, per cui non mi preoccupa quest’ultima, quanto l’eventuale metodo da adottare. Non ho intenzione di parlarle esclusivamente in lingua, perché mi rendo conto che sarebbe difficoltoso davanti agli altri (papà della bimba compreso). Per cui pensavo di farlo solo quando saremo noi due da sole (e lo saremo per molto tempo, prima che io rientri a lavoro), approfittando anche di qualche sporadico momento in cui sarà presente il papà, così che anche lui rispolveri un po’ di inglese. Potrebbe andare bene una cosa del genere o rischierei di confondere mia figlia, dal momento che mi vedrebbe cambiare lingua nel caso di interazione con lei davanti ad altre persone?
Ti ringrazio in anticipo per l’eventuale consiglio, conscia del fatto che, non avendo ancora la piccola tra le braccia, forse il mio discorso è ancora prematuro.
Samantha
Chiara dice
Ciao Letizia, sono una mamma italiana che ha vissuto più di 20 all’estero e ora sono rientrata in Italia per stare con il mio bimbo e suo papà. Il mio inglese è molto buono, mio marito è bilingue francese. Io parlo in inglese al piccolo, mio marito in francese. Mi ha colpito questa frase nel tuo post: “Questa è una scelta personale, che ho preso alla luce della nostra storia, assumendomi tutti i rischi del caso e documentandomi molto per limitare questi rischi. Non incoraggio nessuno a prendere una scelta simile alla leggera, anzi scoraggio attivamente dal farlo. “ potresti approfondire sui rischi che menzioni? Grazie mille
LwM dice
Ciao Chiara,
la lingua fa parte dell’identità di una persona e della comunicazione tra persone, quando cambi lingua comunichi in modo diverso, inevitabilmente.
Il rischio quindi è che usare una lingua ioversa dalla lingua madre (del genitore) possa creare un filtro nella relazione, una perdità di spontaneità e immediatezza.
La lingua madre inoltre porta con sè tutto un vissuto, una storia personale, che la seconda lingua ovviamente non ha.
Non è una scelta da prendere a cuor leggero…
Spero di averti risposto,
Letizia
Francesca dice
Grazie letizia per il preziosi consigli!dopo un anno di h24 speaking english ai miei figli, cn non poca fatica,ho dovuto smettere per altre esigenze prioritarie.ora dovrei ricominciare ma la carica iniziale si è affievolita.riflettero’ sui tuoi suggerimenti per capire quello che è ora nelle nostre forze.intanto ti ringrazio per gli spunti utilissimi!
LwM dice
Ciao Francesca,
meglio fare poco, ma farlo bene e col sorriso, che cercare di strafare e affaticarsi troppo. My 2 cents…
Facci sapere come va, Ciao!
Letizia
Franca dice
Ci sono gruppi di gioco a torino?
Gruppi per bimbi di due anni sono possibili?
Diara dice
Hello Franca!
Ecco il link alla sede di Torino
http://learnwithmummy.com/sedi/torino/
Paola Di Lello dice
Ciao Letizia, ti seguo sempre ma non sono mai intervenuta con un commento. Il consiglio numero 3, sul non avere fretta, si sta trasformando in una missione (non che io abbia fretta, sono i genitori dei miei piccoli studenti che ce l’hanno)!
E dopo tanta fatica, anche se i genitori hanno capito, ci sono sempre zii, nonni e babysitter che alla fine di ogni gioco-lezione chiedono al bambino: “hai imparato qualcosa oggi? fammi sentire come si dice questo in Inglese?”
Buon lavoro e grazie per il tuo bel sito, pieno di ottimi spunti per genitori e insegnanti!
angela dice
Ciao. Mi chiamo Angela. Inglese scolastico, mi ritrovo molto nella descrizione che fai…. L’inglese con la mia piccola di 5 anni é solo un gioco quotidiano, conosco i miei limiti e soprattutto il suo potenziale. ?
Seguirò anche gli altri suggerimenti, ed ovviamente te su Facebook (é più semplice ed immediato).
Grazie
Augusta dice
Non sono la mamma ma la nonna di due fantastici gemellini di un anno e mezzo
Da settembre vorrei iniziare a creare un angolo di tempo e di gioco per miei nipotini in inglese
Mi piacerebbe confrontarmi con la vostra metodologia relativa bilinguismo
Grazie tantissime
Nonna Augusta