I bambini sotto i 6 anni (e soprattutto sotto i 3 anni) sono in una fase di sviluppo straordinaria, parliamo quindi di come i bambini imparano l’Inglese e qualsiasi altra lingua in modo radicalmente diverso dagli adulti e anche dai bambini più grandi eppure questa opportunità vada sprecata.
Il punto è che persistono molte idee errate su come i più bambini apprendono le lingue e, quindi, su come e quando insegnargliele. Ecco i cinque falsi miti più comuni – e i motivi per cui non sono veri.
1. “Prima devono imparare bene una lingua e poi se ne può aggiungere un’altra”
Si crede spesso che un bambino debba padroneggiare perfettamente la lingua madre prima di avvicinarsi a una seconda lingua. In realtà, i bambini possiedono un’eccezionale capacità di apprendere più lingue in parallelo, senza che l’una ostacoli l’acquisizione dell’altra. Questo è stato ampiamente studiato e dimostrato.
Quindi: inizia a insegnare una lingua ai tuoi bambini il prima possibile. Oggi è il giorno giusto. Anche se hanno solo pochi mesi. Non a caso i nostri playgroup accolgono anche bambini di pochissimi mesi. All’inizio sembra una cosa un po’ assurda, ma nel giro di un paio di anni i risultati sono eclatanti.
2. “Se parlano più lingue, si confondono”
La paura che i bambini facciano confusione tra le lingue è estremamente diffuso e dovuto ad un fenomeno reale ma non indicativo. Sia i bambini che gli adulti quando stanno imparando una nuova lingua possono mescolare parole di lingue differenti, ma ciò fa parte di un processo di esplorazione linguistica perfettamente normale e spesso strategico. I bambini in realtà imparano velocemente a distinguere i diversi sistemi linguistici, purché l’esposizione sia coerente e costante. Ma non esitano a utilizzare parola da una lingua o dall’altra pur di raggiungere il proprio scopo, che è quello di comunicare. Più acquisiscono familiarità con la seconda lingua più riescono a parlarla senza prendere in prestito dalla prima lingua. (A patto che non siano gli adulti stessi a continuare a mescolare le lingue.)
Quindi: non fare l’errore di mescolare le lingue quando parli con i bambini, ma non preoccuparti se i bambini lo fanno. Impareranno a separarle. Questo è uno dei motivi per cui ai Playgroup si parla sempre e solo Inglese.
3. “I bambini imparano le lingue solo parlando con gli adulti”
Vale per la seconda lingua quello che vale per la prima lingua. L’interazione con gli adulti è fondamentale, ma i bambini beneficiano anche delle interazioni fra pari, dell’ascolto di storie, canzoni e filastrocche. L’importante è offrire un ambiente ricco di stimoli linguistici e soprattutto di interlocutori a cui i bambini tengono. In altre parole, giocare con bambini che parlano la seconda lingua li stimola ad impararla.
Quindi: cerca tutte le occasioni possibili per far giocare i bambini in Inglese con altri bambini. Un viaggio all’estero durante le vacanze può fare molto. Durante l’anno scolastico ci sono i Playgroup.
4. “I bambini sono delle spugne”
È vero che i bambini hanno una notevole plasticità cerebrale e assorbono facilmente le lingue. Ma questo non significa che imparino automaticamente tutto anche se lo sentono una sola volta.
Questo è un errore comune e anche piuttosto pericoloso. Bisogna capire veramente come i bambini imparano l’Inglese, e insegnarlo in maniera appropriata. Cioè come?
Per imparare una lingua i bambini hanno bisogno di tanta esposizione, molto frequente, e di tanta tanta ripetizione. Tanta. Più di quanto si immagini.
Quindi: non cercare di insegnare ai bambini costantemente nuove parole. Crea le condizioni perché l’esoerienza della lingua sia costante, ripetuta e frequente. I nostri Playgroup e i nostri materiali sono stati progettati apposta. per offrire ripetizione (senza annoiare) sia al Playgroup che a casa.
5. “La impareranno quando vanno a scuola”
Questo è un paradosso… tutti pensano che i bambini piccoli imparino facilmente, ma tantissimi pensano che non valga la pena introdurre l’Inglese, o una seconda lingua, in età prescolare, tanto “poi la impareranno a scuola”. In realtà, iniziare prima fornisce vantaggi significativi, sia perché nei primi anni di vita il cervello è più ricettivo che perché si evitano e prevengono molte resistenze. In realtà apporta anche anche altri benefici che approfondiremo in un altro post.
Quindi: ricorda sempre che se le lingue a scuola vengono introdotte a 6 anni (e male, spiace dirlo), non è perchè questa è l’età migliore per farlo, ma perchè la scuola Italiana paga un retaggio strutturale e non è in grado di offrire le lingue fatte bene nel momento migliore per impararle, ossia nella prima infanzia.
Concludendo
Il motivo principale per cui un genitore esita nel far imparare l’Inglese ai propri bambini, pur consapevole del fatto che i bambini sono facilitati nell’apprendere le lingue, è molto semplice. Potremmo dire banale.
Il genitore non sa come fare, e delega quindi chi in teoria dovrebbe saperlo fare: la scuola.
Purtroppo è una scelta che non paga, perché la scuola davvero non mette gli insegnanti in grado di insegnare l’Inglese o altre lingue. Gli insegnanti non sanno come i bambini imparano l’Inglese o altre lingue, non possono insegnare una lingua che non parlano (scuole dell’infanzia e primarie) e hanno ancora metodologie obsolete che dipendono dai libri di testo (scuole secondarie di primo e secondo grado).
E invece può essere così semplice!
Ecco cosa fare:
- Prova un Playgroup, vedi dove siamo
- Aiutaci a cercare una teacher, e far partire i Playgroup nella tua città
- Oppure inizia semplicemente a giocare e leggere in Inglese con i tuoi bambini (e seguici, ti sarà di aiuto)
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