Smetti di accampare scuse.
Se i tuoi bambini cresceranno senza parlare Inglese, se non parlano una seconda lingua, non sarà perché non te lo sei potuto permettere. E nemmeno perché non sei madrelingua o perché vivete in un piccolo centro e non hai seguito il tuo sogno di andare a vivere a… (riempi tu i puntini).
Sarà perché la scuola non glielo ha insegnato? Probabilmente sì, ma addossare la colpa della scuola sarà una ben magra consolazione.
Il punto è che i tuoi bambini possono parlare una seconda lingua. Ma solo se tu ci credi.
E’ questo l’elemento fondamentale.
Non è nemmeno detto che avere più soldi o vivere all’estero ti sarebbe stato di grande aiuto. Non sai quante famiglie non riescono a crescere i figli con una seconda lingua anche se sulla carta ne avrebbero le opportunità.
Ora sia chiaro, non è che sia facilissimo, non basta volerlo.
Occorre volerlo, sapere come fare, avere la costanza per continuare a seminare una seconda lingua, per esempio l’Inglese, giorno dopo giorno. Per anni.
Proprio così, per anni.
I bambini parlano una seconda lingua, o la parleranno, se il genitore crede in un progetto, e lo fa nel tempo. Se il genitore persiste anche quando i bambini sembrano poco interessati. Se non si scoraggia anche quando capita di perdere un colpo (un colpo lo abbiamo perso tutti prima o poi, chi scrive per prima).
Come si fa quindi?
Come puoi insegnare l’Inglese ai tuoi bambini senza spendere un capitale e senza essere tu stesso bilingue?
Trovando il modo per giocare con i tuoi bambini nella seconda lingua.
Leggere e cantare insieme vuol dire giocare.
Ma giocare è anche fare piccoli semplici giochi, giocare a nascondino per casa, giocare a svegliarsi, giocare con un pupazzo che parla solo Inglese.
Cucinare insieme le pancakes.
Giocare a essere sciocchi, ridere in Inglese.
Se l’idea ti piace ma non sai da dove partire, nessun problema.
Ce l’abbiamo noi il modo per farti partire e accompagnarti sul percorso.
Anzi abbiamo più modi:
I Playgroup sono proprio Gruppi di Gioco in Inglese. Il luogo perfetto per imparare a giocare in Inglese con i tuoi bambini. Per trovare e mantenere la motivazione, per diventare perseverante.
Se non puoi partecipare ai Playgroup, ti aiutiamo in un altro modo…
Scrivi DIMMI COME nei commenti e ti scriviamo!
Dimmi come
È proprio vero! La perseveranza è il vero segreto nel crescere bambini multilingua!
Io vivo con mio marito e la nostra bambina di 2 anni in Germania. Siamo entrambi italiani, ma abbiamo scelto di crescere nostra figlia parlandole sia in italiano che in inglese a casa (il tedesco invece lo impara all’asilo e a scuola).
Il nostro livello di inglese è buono, ma sicuramente non abbiamo l’accento madrelingua e di certo qualche errore lo facciamo.
Più di una volta, parlando di questa nostra decisione con altri genitori che potrebbero, volendo, fare lo stesso, ci siamo sentiti dire che non ha senso, che l’inglese lo impareranno comunque a scuola e che, anzi, così facendo, corriamo il rischio di trasmettere errori e pronunce sbagliate.
Ma non credo proprio sia il caso. Anzi, i primi anni sono fondamentali per l’apprendimento linguistico dei bambini, quindi, anche solo farli familiarizzare con i diversi suoni di un’altra lingua è importante e sicuramente darà loro una marcia in più quando poi vorranno studiare la lingua più a fondo.
Noi stiamo cercando di mantenere una certa routine, con 2 ore al giorno di inglese e il resto del tempo in italiano durante la settimana. Durante il weekend, quando la bimba non va all’asilo, cerchiamo di fare magari anche 3 ore di inglese. Abbiamo un pupazzetto che segnala il passaggio da una lingua all’altra: quando lo teniamo con noi si parla inglese, quando invece il pupazzo “va a nanna” parliamo italiano. Lei ormai capisce benissimo la differenza, mette da sola il pupazzo “a nanna” e dice “adesso italiano”. A due anni le parole e i discorsi che fa sono ovviamente limitati, ma posso di certo affermare che capisce tutto sia in italiano che in inglese (e in tedesco ovviamente).
Ciao Ilenia, avete una costanza molto rara in una singola persona. Rarissima in una coppia!
Parlate in Inglese anche tra di voi in quelle ore dedicate all’Inglese?
I mezzi passivi (cartoni animati etc.) in che lingua li guarda la vostra bambina?
Letizia
Si, nelle ore dedicate all’inglese parliamo tutti in inglese, anche tra me e mio marito. Finora siamo anche stati molto fortunati con amici vari, che, nel caso fossero con noi durante le ore di inglese, si sono sempre prestati tranquillamente anche loro a parlare in inglese.
I cartoni animati ancora non li guardiamo (vogliamo ritardare ancora un po’ l’uso di schermi, visto che già dobbiamo fare uso di videochiamate per contattare i nonni che sono in Italia 🙂 ), ma la musica di sottofondo, o i libri sono a seconda della lingua in cui siamo. Abbiamo libri ovunque, in entrambe le lingue. Se siamo in inglese, ovviamente, cerchiamo di proporle libri in inglese, ma, non volendo forzare le sue preferenze, se anche dovesse sceglierne uno in italiano lo rendiamo in inglese e viceversa quando siamo in italiano (in realtà poi è lei stessa a cambiare libro perchè si accorge che non lo stiamo leggendo nella lingua originale 😀 ). Un’idea che avevo avuto quando era ancora più piccolina era stata quella di creare un album con le foto dei vari componenti della famiglia; foto buffe, in cui le facevano una smorfietta o una linguaccia, qualcosa per ridere. Lo ho compilato con piccole frasi in entrambe le lingue (per esempio “Questa è la nonna Vania”) e così lo possiamo guardare ogni volta che ne ha voglia e indipendentemente dalla lingua. Vista la lontananza del resto della famiglia, mi è sembrata una cosa carina. Adesso sto iniziando a pensare ad introdurle piano piano le lettere dell’alfabeto (so che è presto, non voglio forzarla, ma sempre solo per farla familiarizzare con i suoni). Pensavo ad una lavagnetta di feltro con le letterine e poi delle formine (per esempio un aeroplano per la “A”, una “banana” per la “B” etc). E, a seconda della lingua, le possiamo spostare sulla lettera giusta. Insomma, credo che con un pò di creatività e di buona volontà tutti ce la possano fare. Ci tengo a precisare che non sto a casa, lavoriamo sia io che mio marito a tempo pieno, quindi capisco benissimo il problema del “poco tempo”. Ma è fattibile, siamo sempre di corsa anche noi, ma alla fine il tempo che dedichiamo a queste cose sarebbe lo stesso anche se fossimo monolingue, quindi non è introdurre un’altra lingua il problema.
Ciao Ilenia,
questa tua riflessione sul tempo è molto interessante. Vorrei elaborarla e non credo che un commento sia il posto giusto per farlo, ci rifletto e scriverò in merito.
Idem per la lettoscrittura.
Ti anticipo però che insegnare a leggere e scrivere in lingue trasparenti (Italiano e Tedesco) o opache (Inglese) sono due cose completamente diverse. In Inglese una lettera non ha 1 suono specifico.
Letizia