I cartoni animati e l’Inglese: il dubbio di una mamma
“la mia difficoltà più grande è far capire a mio figlio una conversazione o un cartone in inglese. Una volta che conosce tot parole in Inglese (animali, colori, azioni ecc..) diventa difficile però la comprensione di una conversazione fluida. Se iniziasse a capire di più potrebbe vedere i cartoni in Inglese con piacere. Ma così non è…”
Sarà capitato anche a te di pensare se solo guardasse i cartoni in Inglese quanto sarebbe tutto più semplice…
A volte sembra che i bambini lo facciano apposta a complicare le cose a noi, e a loro stessi, vero?
Falso.
I bambini sono intelligentissimi.
Se c’è una cosa che fanno benissimo è raggiungere i loro scopi minimizzando gli sforzi
Il problema è che per comunicare con mamma e papà l’Inglese non serve, e nemmeno per guardare i cartoni animati, quindi, detta con la dialettica di un bambino di 2 anni:
Uh?
Che si traduce più o meno in un
“Che vuoi da me? Ora mi passi il ciuccio e cambi canale per favore?“
Quindi la domanda della mamma che mi ha scritto, chiamiamola Erica, non merita risposta?
Al contrario, essendo una domanda semplice, richiede una risposta elaborata!
Partiamo dal comprendere la sua domanda, Erica dice
1.”mio figlio”
quello che Erica non dice è che età ha questo bambino? Le aspettative riguardo a modalità, tempi e meccanismi di apprendimento di una lingua dipendono moltissimo dall’età.
La definizione stessa di conversazione dipende moltissimo dall’età dell’interlocutore, così come il tipo di esperienze a cui il bambino può essere esposto.
Non avendo chiarezza su questo punto cerchiamo di fare una riflessione molto generalizzata.
2. “una volta che conosce tot parole in inglese…”
una volta che un bambino conosce un certo numero di parole in una lingua… conosce un certo numero di parole in quella lingua, niente di più, niente di meno.
Conoscere un elenco di parole ha poco a che vedere con la comprensione di una lingua, che è in realtà una struttura molto complessa. Per fare un’analogia, conoscere alcune parole non porta alla comprensione di una lingua più che conoscere i numeri non porti alla comprensione della matematica.
E’ essenziale che chiunque sia interessato all’acquisizione di una seconda lingua (o più banalmente a insegnare l’Inglese) riconsideri l’importanza attribuita al vocabolario (inteso come mero elenco di sostantivi, verbi e aggettivi) e rifletta invece sull’importanza dell‘interazione, la comunicazione tra persone che avviene nella lingua.
3. “potrebbe vedere i cartoni in Inglese con piacere”
Forse, o forse no…
La prima domanda ovviamente è che età ha il bambino, la seconda è cosa si intende per cartone animato.
Il cartone animato è in realtà un genere molto ampio, che può durare 5 minuti e comprendere un centinaio di parole o può essere un animated movie della Disney (e simili) che, diciamolo, non è progettato nè per i bambini molto piccoli nè per i bambini non madrelingua.
Anzi, diciamola proprio tutta, questi film in lingua originale scoraggiano anche l’adulto con una conoscenza media della lingua.
Ma soprattutto, Erica a mio parere fa un’ipotesi di questo genere:
4. “se il bambino capisse le conversazioni seguirebbe i cartoni, se seguisse i cartoni imparerebbe l’Inglese e sarebbe in grado di parlarlo”
Beh, i bambini più grandi e gli adulti effettivamente imparano molto dai mezzi passivi, come film e cartoni animati, ma non i piccoli. I bambini piccoli imparano le lingue dall’interazione con persone, dalla comunicazione vera, intenzionale e bidirezionale.
Inoltre imparare la lingua non significa parlarla, anche gli adulti possono trovarsi nella situazione di comprendere una lingua ma essere completamente bloccati nel momento in cui cercano di parlarla, alzi la mano chi non conosce questa sensazione! (probabilmente solo chi non ha mai imparato una seconda lingua….)
Quindi? Si può dare un consiglio a Erica? Certo!
Cartone in Inglese: 1 premessa
C’è qualcosa che ogni genitore può fare per aiutare i bambini a imparare l’Inglese? Prima di passare ai consigli facciamo una premessa:
l’Inglese è uno strumento di comunicazione e lo si acquisisce solo comunicando con persone in carne ed ossa
Cartoni in Inglese, film, canzoni, giochi e filastrocche possono supportare il meccanismo di acquisizione dell’Inglese, ma la scintilla che innesca il meccanismo è sempre una persona (o più persone) che parla con me in Inglese e che comprende solo l’Inglese.
Cartone in Inglese: 5 consigli
In pratica questo significa:
- sfrutta i cartoni in Inglese come uno strumento tra tanti, non l’unico strumento per far imparare l’Inglese ai bambini
- guarda i cartoni animati in Inglese con i bambini, non lasciarli da soli
- dopo aver visto un cartone in Inglese parlatene insieme, del cartone stesso o delle situazioni proposte
- scegli dei cartoni in linea con le capacità di comprensione del bambino, quindi meglio iniziare da cartoni brevi e semplici
- guardate lo stesso cartone più e più volte invece di proporre sempre materiali nuovi
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Ciao Letizia,
sono mamma bilingue di una bimba di 2 anni, o meglio confido di riuscire nel progetto!!!, noi al momento evitiamo la TV se non per cartoni in lingua originale – inglese. Lei interagisce tantissimo! Usa a volte termini italiani, ma con me presente, termini inglesi.
L’esposizione alla TV non supera l’ora al giorno, non consecutiva, possibilmente… ultimamente mi chiedo se effettivamente una esposizione prolungata potrebbe essere dannosa per la vista e la mente…ovvero studi scientifici limitano a un massimo di 1 ora al giorno l’uso di TV; PC etc… ma per tua esperienza personale si può indicare un limite? Quale? Per l’apprendimento? Grazie.
Ciao Noemi,
non posso certo dare pareri basati sulla mia esperienza, del momento che non faccio ricerca in questo ambito, quello che posso dirti è che l’associazione dei pediatri Americani consiglia zero TV fino a 2 anni e che numerosi studi confermano che i bambini non imparano dai media passivi (lo schermo per capirci) prima dei 3 anni, tra i 3 e gli 8 ci sono diversi punti di vista, dopo gli 8 invece sì.
Quindi, se dovessi dare un parere io 1) eliminerei la TV, 2) proporrei cartoni in Inglese via DVD o streaming o altro ma per max 20 minuti al giorno 3) assocerei i cartoni a libri, canzoni, altri materiali non passivi, basati sull’interazione
Good luck!
Letizia
Cara Letizia,
thanks a lot!!!
In questo periodo d’Avvento, siamo presi dai canti e dalle drammatizzazioni legate al Natale…. tanta felicità e divertimento a tutti !!! Specie se vi è molta candida neve ***
Ciao! la mia esperienza è questa: il mio bimbo a soli due mesi è stato messo ad ascoltare semplicente peppa pig in inglese e le nursery rhymes mentre faceva altro o mentre dormiva ecc..poi vesro i 5/6 mesi ha iniziato a guardarli i cartoni, sempre escusivamente in inglese!! e così fino a quasi 5 anni. Ora parla l’inglesebenissimo e mi dicono che ha una pronuncia perfettamente inglese ;), però c’è da dire che a 18 mesi ci siamo trasferiti a malta e lì ha iniziato a parlare come lingua principale in inglese. ma prima di trasferirci aveva iniziato a dire le prime paroline in inglese. Secondo me aiuta tantissimo guardare i cartoni inglese o ascoltarli sin dai primi mesi!!
Ciao Letizia, l’anno scorso ho iniziato a frequentare una volta a settimana con mio figlio di 15 mesi un corso di inglese che verte sul gioco in gruppo con bambini della stessa età, corredato da tutto il materiale (cd, libro intuitivo, app sul telefono) per continuare tutti i giorni a casa a utilizzare l’inglese. Ora
mi trovo in un momento di difficoltà perché devo prendere una decisione. Il primo anno i bambini potevano seguire insieme a un genitore, il secondo anno (questo in corso), classe di 5 bambini di 2 anni, iniziano a frequentare con i genitori e dopo 8 lezioni vengono lasciati soli in gruppi di 5 bambini con una insegnante. Durante le lezioni si canta, si gioca, si interagisce con dei personaggi, facendo vivere al bambino la vita quotidiana. Il problema è che durante la lezione si distraggono spesso e con la nostra collaborazione riusciamo a coinvolgerli di più, per cui la mia paura è che non renda quanto dovrebbe. Sto pensando di non continuare. Cosa pensi in merito ? Grazie
Francesca, ciao, sinceramente la tua domanda mi mette in difficoltà… Come saprai anche noi offriamo gruppi di gioco in Inglese, quindi chiedermi di dare un parere e una valutazione sul lavoro di altri non è facile. Quello che posso dirti è che noi facciamo i playgroup con i genitori fino ai 6 per diversi motivi.
Il coinvolgimento del genitore non è dettato da una questione di gestione o di ordine, il coinvolgimento dei genitori dà proprio una dimensione diversa all’esperienza dell’Inglese, più vissuta, più emozionale, più condivisa.
A dire tutta la verità, spesso è più facile gestire i bambini senza i genitori che con i genitori, ed è per questo che molti corsi tendono a procedere senza i genitori il prima possibile, ti assicuro che l’insegnante deve essere molto brava per gestire le dinamiche genitori bambini utilizzando una seconda lingua!
Venendo alla tua domanda, quindi, ha senso proseguire?
Beh, dipende…
Facciamo due premesse: 1) l’acquisizione precoce dell’Inglese funziona se c’è la gioia di imparare del bambino, se no è addirittura controproducente, 2) ferma restando la premessa 1, che rimane prioritaria, se i bambini apprendono con gioia meglio avviare l’apprendimento presto.
Quindi, il bambino va con gioia anche senza di te? Questa è la domanda fondamentale… Se è una domanda a cui non puoi rispondere prima di finalizzare l’iscrizione, allora obiettivamente la decisione mi sembra ardua, se non impossibile, e forse prenderei un atteggiamento cauto…
Ti ha aiutata questa mia risposta?
Letizia
Letizia, hai centrato in pieno… la tua risposta è molto risolutiva. Ultimamente non vuole più andarci, prima di entrare in aula mi chiede di tornare a casa, l’ultima volta non voleva neanche sedersi, mi diceva “mamma casa” e i personaggi con cui lo fanno interagire non gli piacciono del tutto, insomma ha perso l’entusiasmo. Il fatto che lui si distragga spesso l’ho associato alla mia presenza, come dici tu, è molto difficile gestire la dinamica “seconda lingua, bambini e genitori”, è come al nido, se sono sii, rispondono meglio alla figura dell’insegnante. Fatte queste considerazioni, credo proprio che debba mettere da parte le mie aspirazioni da genitore x i propri figli (se così si possono chiamare) e seguire le sue emozioni che in questo caso sono diventate negative e per cui controproducenti.
Leggendo i commenti mi vengono in mente i cartoni della serie “Hocus &Lotus” di cui c’è anche il sito. Non si tratta solo di cartoni in lingua, ma di un vero e proprio corso studiato ad hoc (non ricordo da quale università) con la collaborazione di Rai educational. Inoltre, sono cartoni da 5 minuti ciascuno quindi richiedono una concentrazione adatta anche ai bimbi piu piccoli. Per chi ha piacere di approndire basta un’occhiata al sito. I miei figli li hanno guardati con piacere fin dai due/tre anni e hanno mantenuto, quantomeno, un approccio positivo all’inglese.
Michela
Ciao Michela, ti ringrazio. Letizia
Ciao mia figlia ha due anni e tre mesi e da quando ne ha 6che faccio bilinguismo. All’inizio credevo nn capisse nulla e mi ero scoraggiata ma ora quando mi risponde o mi chiede qualcosa in inglese sono orgogliosa del mio cammino faticoso che stiamo facendo. Per quanto riguarda la TV nn la bandiamo a casa ma là si guarda con moderazione in tutte due le lingue e Ginevra interagisce in tutte due.
La cosa che mi chiedo spesso invece è come farò alle elementari quando dovremo fare i compiti e li dovrò abbandonare l’inglese almeno per lo
Studio per poi continuarlo nella vita normale?
Grazie
Chiara, se avrai seminato bene, quando arriverà il momento della scuola potrai accompagnarla in Italiano senza che l’Inglese ne soffra. Quando i bambini crescono le opportuità di esposizione aumentano, e la loro padronanza ovviamente è più robusta (sempre se si ha seminato bene…)
Letizia
Ciao a tutti,
Ho letto il post e sono d’accordo con Letizia al 100%.
Vorrei solo aggiungere una cosa: come dici tu ci sono cartoni e cartoni, ad esempio trovo MOLTO intuitivi e comprensibili per i bambini più piccoli i cartoni di PEPPA PIG.
Per i più grandicelli (5 e 7 anni come i miei bimbi) CHARLIE AND LOLA e TOPSY AND TIM, li trovo fantastici. I miei bambini li guardano molto volentieri. Si possono vedere su Youtube.
Inoltre, un altro suggerimento, per chi però è abbonato a Sky, è il canale Disney English (credo si chiami così): trasmettono sia cartoni animati in inglese, ripetendo le parole più importanti a fine cartone, che cartoni metà inglese e metà italiano, che altri programmi molto utili e piacevoli per i bimbi.
Buona giornata,
Michela
Michela, ti ringrazio molto. Io sono una fan sfegata di Charlie and Lola, li trovo meravigliosi, e per niente noiosi anche per gli adulti! Voglio aggiungere il link al cofanetto che ho comprato (ben due volte, uno per noi, uno per seminare Charlie and Lola tra cugini e amici!): Cofanetto DVD Charlie and Lola
Io dove possibile preferisco sempre il DVD a internet, per molti motivi…
Letizia
Grazie per il suggerimento!!!! Sarà un bellissimo regalo!!!
Ciao Letizia,mio figlio per ora piccolo 2 anni e mezzo guarda solo i cartoni animati in inglese e sto notando che spesso inserisce parole in Inglese nei suoi piccoli discorsi e lo fa nel modo corretto anche se il suo “parlare” per ora è un po’ un mix, sta crescendo con 3 lingue, italiano ebraico e inglese,spero che l’esperienza continui e si sviluppi bene. Anche noi niente tv e solo cose scelte.
Francesca, ciao, ma l’Inglese tuo figlio lo sente solo dai cartoni animati?
Mia figlia, che oggi ha 9 anni, ha sempre guardato i cartoni in inglese, semplicemente quelli in italiano non erano contemplati. Le è servito moltissimo per arrivare rapidamente ad una comprensione delle persone di lingua inglese. Quando andava all’asilo chiedeva con innocenza come mai noi non avessimo una televisione che parlasse italiano come le sue amiche. Oggi continua a guardare programmi in lingua originale anche se ovviamente le rimostranze ci sono e soprattutto ha imparato come impostare l’italiano, ma spiegandole che le serve per imparare vocaboli nuovi e la aiuta nello studio, arriva ad accettarlo di buon grado. In realtà non fa fatica a seguirli, ma ovviamente perchè fare anche un minimo sforzo se si può evitare?
Comunque ripeto: secondo me sono utilissimi ed è uno strumento che consiglio vivamente per avvicinare i bambini ad una seconda lingua, soprattutto se sono ancora piccoli.
Ciao Anna, il tuo intervento mi fa venire in mente che per mio figlio rendersi conto che era il primo in Inglese a scuola, by far, senza ovviamente il minimo sforzo, ha aiutato a dare un senso all’Inglese.
In tutta sincerità per noi l’Inglese ha delle motivazioni molto più forti, fa parte della nostra storia, ma l’orgoglio di essere sullo stesso livello dell’insegnante è un elemento di motivazione non trascurabile.
C’è da dire che siamo stati molto fortunati, la sua insegnante 1) sa molto bene l’Inglese, 2) è una bravissima insegnante, ne consegue che ha accolto con soddisfazione e un pizzico di divertimento questo scolaro bilingue. Un’insegnante meno forte sui punti 1 e 2 avrebbe potuto sentirsene minacciata. Come ho detto, siamo stati molto fortunati!
Letizia
Ciao, come dici tu Letizia molto dipende dall’età. Probabilmente il bambino in questione non è piccolissimo. I miei figli di 3 anni e 1 anno e mezzo ovviamente non arrivano a pensare che siano meglio i cartoni in italiano. Per lo meno non ho mai sentito nessuna contestazione. Forse perchè li ho abituati fin dalla nascita a seguire i cartoni in lingua? Pare essere la stessa cosa vedere Masha in tedesco o Masha in italiano. Mia figlia canta le canzoni in entrambe le lingue e sa già le battute… E’ più difficile impostare questa linea con i bambini più grandi. E’ anche vero che ci sono famiglie in cui la tv è vietata. Talvolta penso che non sarebbe male vietare totalmente l’italiano e usare solo il tedesco e l’inglese per quanto riguarda la tv. Forse con dolcezza e fermezza possiamo imporre una regola tale? B.
Assolutamente! Io sono sempre stata per la linea ci guardiamo i cartoni (e più recentemente i film) in versione originale, che è in Inglese, tough luck!
In genere è sempre andata bene ma ci sono state delle fasi di rimostranze, del resto si sa, negoziare fa parte della crescita… In queste fasi ho tenuto duro e poi come sono venute sono passate.
Aggiungo anche però che io ho proprio bandito la TV, che non ho, quindi cartoni e film vengono selezionati prima e la visione è dettata dai nostri tempi, non da quelli della programmazione. A mio parere anche questo è un fattore importante, e anche questo meriterebbe un post a parte…
Però che un bambino di 3 possa dirti non lo voglio, lo voglio in Italiano, ci sta… L’abitudine è un elemento fondamentale.
Grazie per il tuo contributo!
Letizia
Nella mia esperienza personale, quando le mie bambine erano molto piccole alternavo ogni tanto normale conversazione inglese con quella in italiano, però da furbona inserivo l’inglese in forma ludica, tipo favole della sera in inglese (niente di che, le classiche) e facevamo tipo teatrino, tipo io il lupo e loro 2 porcellini (il 3o era un pupazzo). Poi dvd (appena iniziano a saper leggere) di cartoni audio inglese e sottotitoli in italiano, ed è ancora un’abitudine. In più appena possibile facciamo vacanza all’estero. Adesso, la maggiore ha passato a Giugno scorso il Pet, con punteggio elevato proprio nell’ascolto e nel parlato, e frequenta un liceo Cambridge, e la piccola (10 anni) dice che vuole fare il liceo linguistico. Se quindi si insiste dolcemente con la giusta furbizia, senza prediche né parole, facendo e basta un lavoro continuato, i risultati arrivano.
Ciao Rosa, a leggere la tua testimonianza sembra tutto così semplice, fluido e spontaneo…
Ma io so bene che non è affatto così semplice, che la semplicità nasce dalla costanza, da una fortissima presenza mentale, da un progetto vissuto appieno in ogni momento. Brava quindi, complimenti! Mantenere la costanza senza strafare ma senza mai mollare non è da tutti!
Letizia