Quando è nato il mio bambino non pensavo alle lingue, le davo per scontate.
Vivevo a Londra e pensavo di continuare a viverci, avrebbe imparato l’Inglese nella vita di tutti i giorni e l’Italiano a casa. Easy Peasy, Lemon Squeeze…
Solo che non è andata così.
Non una di queste frasi si è avverata.
Sono tornata a casa per la nascita e ci sono rimasta.
Ho capito subito che le lingue, ben lontane dall’essere scontate, erano un grosso punto di domanda.
E quindi mentre imparavo a fare la mamma, tornavo a fare la figlia, e mi domandavo cosa fare della mia vita (anzi della nostra vita), mi sono trovata a porre la questione delle lingue al centro del problema.
Che poi a essere sincera la questione delle lingue è sempre stata il centro del problema, per me.
Avevo il pallino delle lingue. Ne avevo imparate 5 (oltre all’Italiano) senza alcun motivo specifico, per pura curiosità. Per gioco.
Ora però il gioco si faceva serio. Avevo in braccio un frugoletto appena nato, e dalle lingue sarebbe dipeso il suo futuro e la sua identità (che è solo al 50% italiana).
Oggi quel frugoletto ha 16 anni.
Parla, legge e scrive Inglese fluentemente.
Sa di poter comunicare con chiunque in Inglese e lo fa.
Non gli ho insegnato né a leggere né a scrivere in Inglese.
L’ho solo accompagnato fino a che lo ha imparato da solo.
Non ho mai pagato una lezione di Inglese e non mi pongo il problema delle certificazioni, quando gli servirà andrà a prendersi la certificazione di cui avrà bisogno.
Quando scherziamo tra di noi a volte emergono battute, rime, canzoni o passaggi di libri in Inglese che hanno fatto parte della sua infanzia. Sono momenti brevi e fugaci, ma in quei momenti c’è un’infanzia vissuta attraverso il filtro delle lingue, in totale spontaneità.
Strada facendo in questi 16 anni abbiamo trascinato con noi migliaia di persone.
Le domande che mi sono posta come mamma mi hanno portata a fare delle ricerche, approfondimenti, corsi. Mi hanno portata a condividere un modo diverso di guardare le lingue. Un approccio radicato nell’infanzia e nelle risorse più preziose dell’infanzia:
- Il gioco
- Le relazioni
In questi 16 anni si è creata una comunità di genitori, insegnanti e teacher che hanno accolto e portato avanti queste idee.
Genitori che mi scrivono a distanza di anni per raccontarmi quanto è cambiata la loro vita grazie ai consigli che hanno ricevuto. Teacher che si sono create un lavoro ricco di passione, di baci umidicci e di genitori entusiasti. Insegnanti che hanno scoperto il gioco come mamme e poi lo hanno portato in classe (se credi che sia facile far giocare i bambini a scuola, forse sottovaluti la complessità del gioco, quello vero).
E tutto questo, ci tengo a dirlo, senza mettere in piazza quel frugoletto. Senza darlo in pasta ai social media, senza farlo diventare un testimonial. Lui è cresciuto sereno e tranquillo, senza dover fare video o foto per la mamma.
Questa, in breve, è la nostra storia.
La storia di una mamma e di un bambino, che si è allargata a coinvolgere migliaia di genitori e di bambini.
Pensi che ti piacerebbe unirti a noi?
Ti senti parte di questo largo, eterogeneo gruppo di genitori che vivono con semplicità la quotidianità dei bambini, ma in quella semplicità seminano l’amore per le lingue, spesso (ma non solo) l’Inglese?
Allora sei già dentro.
Non ti devi domandare niente, né se sarai in grado, né se è presto, o tardi, se è meglio aspettare o se hai aspettato troppo. Non creare complicazione dove non ce n’è.
Per far imparare l’Inglese ai tuoi bambini, devi farti solo due domande:
Domanda 1: Ho voglia di giocare con i miei bambini? (non importa se non sai come, basta che tu ne abbia voglia)
Domanda 2: Voglio crescere i miei bambini con l’amore per una seconda lingua?
Se le risposte sono Sì e Sì, salta a bordo! I dettagli si chiariranno strada facendo.
Se la risposta ad almeno una domanda è Non lo so / Non se sono sicura/o, scrivimi. Qual è il tuo dubbio esattamente?
Se la risposta ad almeno una domanda è No… Ok, forse questo non è il tuo viaggio. Ma perché hai letto fin qui? Cosa ti ha trattenuto/a? Forse hai solo delle paure, e per quelle ci sono sempre delle risposte.
Clicca qui e scrivi le tue domande e i tuoi dubbi.
Insieme troveremo delle risposte:
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