Ormai non si parla di altro che del Coronavirus, ma ne vogliamo parlare anche noi, perchè ha toccato da vicino tutte noi teacher e le famiglie che frequentano i nostri Playgroup, e perchè qualcosa di importante da questa esperienza la stiamo imparando tutti.
Coronavirus e attività per bambini: sì, no, forse?
Il DPCM del 4 marzo 2020 stabilisce la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado ma permette che si continui a fare attività sportiva purchè sia nel rispetto delle misure di sicurezza.
Questo ha creato grandi dubbi in tutte le persone che lavorano con i bambini, come noi. Possiamo continuare a fare i nostri corsi di Inglese? Possiamo far rispettare il metro di distanza tra i partecipanti? Se annulliamo i corsi di chi è la responsabilità ultima di questa scelta e chi ne deve sopportare i costi?
Innanzitutto chiariamo una cosa, tutti hanno da ridire su questo decreto, ma nessuno (quasi nessuno) ha gli strumenti per dire se questo decreto così ambiguo abbia senso o no.
1. Non parliamo di ciò che non conosciamo
Chi scrive è Letizia, fondatrice di Learn with Mummy, Ingegnere delle Telecomunicazioni, lettrice avida sui temi più disparati (se non avete ancora letto Spillover e siete curiosi, fatelo, c’è anche in Italiano. E’ un libro del 2012, aveva già previsto ciò che stiamo vivendo).
Di statistica ne so sicuramente molto di più della media, e quello che so rimane comunque poco.
Non mi permetto di dire che questo decreto è assurdo perchè si chiudono le scuole ma si tengono aperte le piscine. Non mi permetto di fare queste osservazioni, che pure sono di buon senso, e sapete perchè?
Perchè di una cosa sono certa, queste scelte non sono state prese col buon senso ma con la scienza.
O meglio, voglio credere che siano state prese con la scienza. Che alcune persone (virologi, statistici e economisti immagino) si siano seduti a fare dei calcoli…:
- se chiudiamo le scuole abbassiamo il rischio del contagio di x% e l’impatto sul PIL sarà del y%,
- se chiudiamo le attività sportive e ricreative abbassiamo il rischio del contagio di j% e l’impatto sul PIL sarà del k%
e via così, per poi scegliere le misure con più impatto e meno costo.
Non sono calcoli facili, non sono calcoli da bar.
Quindi rispettiamo la scienza, rispettiamo la nostra ignoranza in merito e accettiamo queste decisioni.
O almeno ascoltiamo opinioni diverse solo da chi è qualificato a darle (il che esclude la maggior parte dei giornalisti, a meno che non siano giornalisti scientifici).
2. Ascoltiamo gli esperti
Ce ne sono tanti di esperti da ascoltare, ma uno in particolare mi ha colpita, perchè è un pediatra e perchè parla semplice, per farsi capire dalle persone.
Si chiama Dr. Antonio di Mauro, lo trovate su facebook, e dice due cose:
- state calmi
- immunità solidale
Ecco questa cosa dell’immunità solidale è bellissima, cerchiamo di capirla.
L’immunità solidale significa evitare di portare in giro il virus. Molti di noi, bambini in primis, possiamo essere trasportatori del virus senza averne nessuna consapevolezza, senza sintomi, senza niente.
Meno ci muoviamo, meno il virus va in giro, meno probabilità ci sono che il virus arrivi a qualche nonno, a qualche persona malata, a qualche medico che sta facendo i salti mortali per fare bene il suo lavoro.
Già solo questo mi sembra un buon motivo…
E’ giusto che io vada ad affollare un centro commerciale e che un medico debba lavorare come un matto per mettere le pezze al mio atto di irresponsabilità? (e non ditemi che il medico è pagato per fare il suo lavoro, credo che se i medici si limitassero a fare il loro lavoro questa crisi sarebbe già fuori controllo).
Per il coronavirus non esiste un vaccino.
Non esiste una cura! Nessun antibiotico “a copertura”!
Solo prevenzione. La contenzione del contagio.
La prevenzione è un atto di responsabilità.
La responsabilità è del singolo.
Dr. Antonio di Mauro
https://www.facebook.com/antoniodimauropediatra/3. Solidarietà, a 360°
Ieri ho letto su facebook di un’insegnante di scuola, che non sta lavorando per ovvi motivi e, autodefinendosi privilegiata, si è offerta per fare da babysitter gratuita per una famiglia nella sua zona.
Questa è la solidarietà. Un gesto bellissimo.
C’è chi ha commentato che meglio farebbe questa insegnante a stare a scuola, io sono convinta che se non è a scuola è perchè non ci deve stare, o forse la scuola non è attrezzata per la formazione a distanza, comunque sia questo mi sembra un gesto pieno di bellezza.
A ognuno di noi la scelta, se stare dalla parte degli acidi o da quella dei solidali.
Ho letto anche di una persona che si è offerta, sempre nella sua zona, di andare al supermercato o in farmacia per gli anziani che ne avessero bisogno. Solidarietà che aiuta una persona e tutta una comunità.
Oppure, venendo più vicini a noi…
Le insegnanti Learn with Mummy, che organizzano i Playgroup in varie città d’Italia, hanno sospeso i Playgroup, o perchè le strutture in cui lavorano sono chiuse o per collaborare con le autorità che stanno cercando di frenare il contagio.
Se le chiusure continuano vedremo come fare, proveremo con strumenti online o a tenere il metro di distanza… in ogni caso potremo offrire fino a due recuperi, di più non è possibile, si finirebbe troppo tardi.
Cosa hanno detto i genitori?
e via così…
Proprio tutti così i messaggi? No, c’è anche la mamma meno comprensiva, la mamma un po’ pago pretendo, che fa finta che il coronavirus non sia qualcosa che sfugge al controllo di tutti, a cui la buona volontà dell’insegnante non basta mai, esige che l’insegnante si faccia completamente carico di questo peso. Davvero?
Per fortuna la maggior parte delle persone capisce, anche questa è solidarietà.
4. Agiamo nel rispetto delle regole e delle persone
La verità è che la piccola attività in questi casi è molto sola. Non sa cosa fare. Chiudere o no? Ha giustamente paura di doversi accollare il carico economico di una situazione di cui non ha alcun controllo.
L’insegnante di Inglese, di Spagnolo o di strumento musicale. L’allenatore di Judo o di scherma (non parliamo del calcio, che dietro in genere ha delle società con le spalle solide). La persona che lavora a chiamata per fare laboratori ai bambini, o nel turismo, ma anche i loro datori di lavoro…
Sono tutte persone con una famiglia, una casa, una storia. Persone che fanno conto su quel reddito che dall’oggi al domani… puf! E’ una situazione difficile da capire per chi ha lo stipendio garantito.
Quindi stiamo calmi, pratichiamo l’immunità solidale e abbiamo rispetto di tutte le persone e del loro lavoro.
Prima di chiudere condivido con un altro messaggio, ricevuto da una mamma medico della mia città. Per favore, fate ciò che è necessario, fate la spesa, ma non affollatevi nei centri commerciali (pleeease!!!), nelle palestre, alle terme. Frequentate posti in cui riuscite a tenere 1 metro di distanza.
Non vanificate tutti gli sforzi che tutta la società sta facendo (dal medico che non riposa al ristorante che non ha clienti) portando il virus in giro per noia…
Infine, le raccomandazioni ufficiali, quelle ministeriali, a cui tutti siamo tenuti. TUTTI
Ancora qui!? Hai letto proprio tutto fino in fondo?
Ti meriti un premio…
Una canzone da cantare con i tuoi bambini per insegnare loro a lavarsi bene le mani!
Wash your hands! Featuring teacher Cristina, da Venezia, o meglio dal Canada, ma a Venezia…
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