Sai qual è il peggior nemico delle insegnanti di Inglese?
Lo dico pensando soprattutto a chi insegna Inglese ai bambini (ma non solo) e lo dico sapendo che quest’opinione potrebbe irritare diverse persone.
Ma lo dico lo stesso.
Il peggior nemico delle insegnanti di Inglese (e anche degli insegnanti, ma diciamocelo, è una professione a maggioranza femminile) è… rullo di tamburi…:
Il libro di testo.
Proprio lui.
Il libro di testo dovrebbe essere il principale strumento delle insegnanti e invece si riduce ad essere il peggior nemico.
Sai perché?
Per due motivi: uno strutturale e uno tradizionale.
Il libro di testo di Inglese: lo strumento sbagliato
Il libro si fruisce con la lettura, e questo inevitabilmente porta a usare la lettoscrittura come strumento di insegnamento.
Puoi immaginare un libro di testo pensato per far parlare i bambini? Un libro che non sia stato scritto per essere letto dai bambini?
Volendo lo si potrebbe immaginare, ma chi lo comprerebbe? O meglio, come se ne potrebbe giustificare l’acquisto da parte delle famiglie? (O meglio da parte dello Stato, visto che è lo Stato che finanzia i libri di testo della primaria).
Difficile. Meglio rimanere sui terreni sicuri: gli esercizi scritti.
Il libro di testo di Inglese: uno strumento utilizzato male
E del resto, così si è fatto per secoli ormai, e nonostante gli scarsi risultati ormai si dà per scontato che i bambini imparino le lingue attraverso esercizi scritti.
?
?Ma i bambini imparano le lingue parlandole, solo quando?? hanno le competenze per l’uso orale della lingua ha senso inserire la lettoscrittura. Se ci pensi bene, è così che imparano la prima lingua. Mentre nessuno ha mai imparato una lingua a forza di esercizi.
Se per gli adulti gli esercizi possono essere un aiuto (in aggiunta alla pratica orale, non in sostituzione), per i bambini fare esercizi di Inglese è un’attività spesso sterile, che ha poco impatto sul vero apprendimento della lingua.
Il libro di testo offre però un grande beneficio, quello di tracciare un percorso, e quindi di semplificare il lavoro dell’insegnante.
Obiettivamente ideare e organizzare attività di gioco che portino i bambini a usare la lingua non è facile. E non sempre funziona…
Il gioco è una cosa talmente complessa.
Un gioco può funzionare benissimo in una classe e scatenare il finimondo in un’altra.
Un’insegnante dice che i bambini vorrebbero giocarci tutti i giorni e un’altra dice che non ha funzionato per niente.
E hanno entrambe ragione.
Perché far funzionare un gioco non è mai scontato, a volte bisogna mettere in atto degli stratagemmi per farlo funzionare con un determinato gruppo di bambini.
A volte, l’insegnante deve avere il coraggio di domandarsi perché il gioco non le piace e perché, guardacaso, non le funziona.
Il libro di testo non chiede di farsi queste domande.
Il libro è stampato, e quindi, in virtù di un retaggio culturale che sarebbe ora di mettere in discussione, ha ragione.
Sei pronta a mettere in discussione questa certezza?
Sei pronto ad an andare oltre il libro di testo?
Se la risposta è sì, vogliamo invitarti a partecipare a un breve sondaggio che ci aiuterà a capire su quali temi vorresti ricevere maggiori spunti e riflessioni per arricchire il tuo insegnamento.
Vogliamo offrirti contenuti che rispecchino le tue reali esigenze e che possano fare la differenza nelle tue classi.
Ti ci vorrà solo qualche minuto per compilare il sondaggio, partiremo da qui per modellare un futuro dell’insegnamento più interattivo e meno dipendente dai libri di testo.
Rispondi solo se insegni in una scuola. Se insegni privatamente, in una scuola di lingue, o se vorresti insegnare ma ancora non lo fai, non rispondere e leggi invece questo post.
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Grazie per il tuo prezioso contributo!
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