Ti sei mai domandata/o se i tuoi bambini sono bilingui o stanno semplicemente imparando una seconda lingua?
Anzi, se te lo domandassi ora, cosa risponderesti?
Ti sorprende che ti faccia questa domanda e sei un po’ spiazzata/o?
Io credo che sia una domanda molto importante e per nulla scontata.
Vorrei riflettere insieme su questo tema, ma prima di farlo vorrei raccogliere le vostre impressioni a freddo.
Ce li hai 30 secondi per dirmi come vedi l’esperienza dei tuoi bambini?
Puoi rispondere usando il form qui sotto, è molto veloce.
Tra qualche giorno condividerò qualche riflessione e alcuni consigli con chi ha risposto ed è interessato, mi piacerebbe molto sapere quanto il tema vi interessa.
Cara Letizia,
innanzitutto ti ringrazio per tutto il lavoro e l’esperienza che metti a disposizione di tutti. Ti seguo da molti anni su internet e per un paio di anni io e mia figlia abbiamo anche seguito i playgroup di Veronica teacher, ci facevamo ogni sabato mattina 45 minuti di autostrada andata e 45 ritorno per raggiungerla, è stata un’esperienza fantastica, ci divertivamo tantissimo e mi dava anche tanti spunti e coraggio per continuare a casa, poi lei ha terminato e nei paraggi non abbiamo trovato più alternative. Ho sempre cercato di parlarle in inglese, nonostante non sia la mia lingua madre. Ho cercato fin da quando aveva pochi mesi occasioni di gioco o letture in inglese (Associazione Italo americana di una città vicina, prima, poi nella biblioteca di un altro paese un volontario australiano leggeva ai bambini, poi un’estate una babysitter inglese due volte alla settimana). Ma sono state sempre attività corollarie, piccole cose, il grosso dell’inglese l’ha imparato da me, ed io a mia volta mi sono messa ad imparare a memoria filastrocche, canzoncine e baby talking inglesi, in un costante aggiornamento. Ci sono state grandi soddisfazioni: quando ha iniziato a saper contare prima in inglese fino a 10 che in italiano, a cantare con me, o ancora oggi mi chiede cosa vuol dire una parola che ha sentito in italiano e io basta che le dica il corrispettivo in inglese. Nonostante tutto ciò mi chiedo spesso se è bilingue e non mi sento di dire che lo sia. Ha molta più facilità e fluidità nell’esprimersi in italiano che in inglese. Formula frasi miste e spesso l’italiano predomina. Quando era più piccola imparava la prima parola in inglese, ma poi appena arrivava il termine in italiano usava quello.
Ora ha 5 anni ed è il secondo anno di asilo in una scuola internazionale. Ho fatto questa scelta perchè sento che io ho dei limiti, ed a casa sono solo io che le trasmetto quello che so in inglese e quindi in un ambiente dove le parlano solo in questa lingua dovrebbe avere degli stimoli a parlare di più in inglese, in una vera full-immersion. Ma non è proprio così, anche se con le maestre parla solo in inglese, con i compagni gioca e parla solo in italiano e dunque si hanno la metà dei benefici. Non mi scoraggio ma dopo tutto il tempo che ho dedicato a questa “missione” pensavo di avere risultati più tangibili. Quindi dopo tutte queste riflessioni non saprei rispondere in modo così netto. Non è bilingue, ma non sta neppure semplicemente imparando una seconda lingua. Lei si sente inglese, le piace l’inglese, quando parla da sola ed è immersa nei suoi giochi a volte parla in inglese (a volte in italiano se ha fatto lo stesso gioco con i compagni di classe italiani). Nei prossimi anni starò a vedere e soprattutto mi auguro che le piacerà sempre questa lingua come lo è ora e come è stato per me.
Grazie ancora
N.
Ciao N.,
difficile dare un parere senza conoscervi.
Potrebbe essere che la tua bambina sia effettivamente bilingue, ma che tu ti aspetti troppo dal bilinguismo.
Sinceramente da quanto scrivi a me sembra che questa sia la lettura più probabile della situazione.
Dici che non è bilingue perchè l’italiano è la sua lingua dominante, ma quasi tutti i bilingui hanno una lingua dominante, è del tutto normale.
Forse potrebbe esserti utile il libro che sto per pubblicare, In che lingua giochiamo?, in cui parlo anche di questo tema, in maniera più articolata di quanto si possa fare in un commento.
In ogni caso ti incoraggio a non demoralizzarti e a non sottovalutare quello che stai facendo. La strada del bilinguismo non è una strada lastricata di perfezione, ma di vita vissuta e di momenti condivisi.
Ciao!
Letizia